IL CLIENTE NON E’ “IL CLIENTE”

Quando inizio a lavorare con un “cliente”, sono sempre molto emozionata e curiosa di sapere quello che ha da insegnarmi. Si perchè il mio compito è tradurre in immagine, in colori, in comunicazione ciò che esso mi trasmette quando mi racconta la sua storia o la storia della sua azienda, di come se la immagina. Il bello del mio lavoro è che vengo a contatto con settori completamente diversi, dove ho sempre qualcosa da imparare e dove mettermi sempre in gioco.

UNA BELLA CHIACCHIERATA

Quindi la prima cosa che faccio quando conosco un potenziale “cliente” è un incontro, ancora meglio se accompagnato da una bella tazza di caffè, dove mi metto in ascolto delle sue esigenze, delle sue speranze e delle sue volontà. Durante questa chiacchierata riesco a capire perfettamente di cosa ha bisogno REALMENTE e sono perciò in grado di direzionarlo verso gli strumenti più adatti e/o di allontanarlo invece da quelli meno adatti.

Solo così riesco a farmi un’idea dei tempi e del progetto, per poter preparare un preventivo personalizzato, dove il “cliente” sa già cosa aspettarsi.

ADORO SPORCARMI LE MANI

Da qui inizia il meraviglioso viaggio creativo e strategico per la nascita e la successiva realizzazione del progetto. Da parte mia un’ampia fase dedicata alla ricerca dei competitor (per capire cosa prendere di buono, ma anche cosa evitare assolutamente), la ricerca del giusto “tone of voice”, dei colori, dello stile, da parte del cliente invece un continuo confronto e coinvolgimento sugli step che affronto. Non lascio mai il “cliente” da solo senza aggiornarlo continuamente sulle idee che ho in testa. Adoro che anche lui stesso possa entrare a far parte del suo progetto e non sentirsi semplicemente un “cliente”.